Rieducazione delle Menomazioni Vescico-SfintericheGestione dell’incontinenza e rieducazione intestinale
Il complesso vescico-sfintero perineale è sotto il controllo di più centri nervosi localizzati in varie sedi del sistema nervoso centrale. Lesioni cerebro-vascolari quali ad esempio ictus, traumi cerebrali, malattie degenerative come il morbo di Parkinson, demenza senile, sclerosi, lesioni midollari comportano l’annullamento di questo controllo e la conseguente necessità di rieducazione delle relative funzioni fisiologiche.
L’incontinenza urinaria di origine neurologica è espressione di una disfunzione vescico-sfinterica complessa che al Santo Stefano consideriamo nella sua totalità, vedendo la riabilitazione vescicale (svezzamento e quindi abbandono di catetere e pannolone) come parte integrante della riabilitazione. Il medico stabilisce obiettivi quali la preservazione della funzione renale, lo svuotamento vescicale regolare e adeguato, il ristabilimento della continenza e l’infermiere supporta il paziente nella rieducazione.
L’obiettivo della riabilitazione vescicale è ottenere lo svuotamento vescicale a orari fissi, attraverso cateterismi intermittenti progressivamente ridotti in numero fino alla soppressione totale o con ausilio di stimoli particolari. Parallelamente, si educa il paziente ad abitudini igienico-dietetiche che facilitino la rieducazione, quali l’introduzione orale di liquidi e un regime dietetico ricco di fibre.
La rieducazione intestinale è strettamente legata ai progressi fisioterapici che il paziente raggiunge, quali ad esempio il raggiungimento della stazione eretta in autonomia o con supporto di ausilii e strumenti tecnologici.
Anche la rieducazione intestinale rappresenta un momento importante nell’ottica della riabilitazione globale. Infatti, trovare un equilibrio intestinale soddisfacente, significa dare al paziente una qualità di vita migliore, pensando soprattutto al suo reinserimento sociale.
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