La cucina adattata, ecco come deve essere un progetto accessibile...

In un mondo sempre più attento all’accessibilità per tutti, alcune case produttrici di cucine hanno già pensato a composizioni con accorgimenti accessibili, adatti per persone con e senza disabilità motorie. Ma come deve essere una cucina adattata per una persona in carrozzina? Non è facile rispondere a questa domanda, perché aldilà degli accorgimenti oggi esistenti va considerata la disabilità di chi vive in quell’ambiente. Un elemento dal quale ogni progetto di cucina accessibile non può prescindere. Quindi, prima regola base di una cucina adattata è la personalizzazione in funzione dlle esigenze legate alla singola disabilità. Detto questo, il mercato attuale offre una vasta gamma di soluzioni e ausili che consentono movimenti autonomi e sicuri tra i fornelli.

Pensando alle persone in carrozzina, gli elementi comuni da progettare sono:

- spazio libero al di sotto del piano di lavoro;
- fornelli e lavandino liberi da ingombri;
- una buona illuminazione del piano di lavoro, degli interni dei pensili e della cucina;
- carrelli removibili, cassettoni e pensili con ante che scorrono;
- continuità del piano di lavoro, in modo da agevolare i movimenti;
- pensili ad un’altezza raggiungibile;
- il forno deve essere utilizzato anche da seduti;
- piastre ad induzione, più sicure dei fornelli;
- maniglie facilmente impugnabili;
- posate, pentole, stoviglie adattate.

Il consiglio è quello di valutare gli adattamenti basilari per agevolare le attività della persona, non incorrendo nell’errore di pensare soluzioni che non ver ranno mai utilizzate ma pianificando realisticamente lo spazio in base alle esigenze della persona.

A cura di Gerardo Malangone, responsabile AUSILIOTECA del Centro Cardinal Ferrari 


2018-07-28