TECNOLOGIA. Rimettersi in piedi con Erigo

Dotazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia, ma soprattutto test e dati alla mano per verificare l’efficacia della robotica in campo riabilitativo. È il caso di Erigo, l’apparecchiatura in uso ormai da tre anni nella palestra dell’area rossa del Centro Cardinal Ferrari, il reparto che ospita i pazienti più gravi. Come conferma il dott. Antonio De Tanti direttore dell’ospedale di Fontanellato: «Erigo è dedicato a pazienti con gravi cerebrolesioni, si inserisce nel percorso terapeutico per migliorare il trattamento riabilitativo con la funzione specifica di portare in posizione verticale il paziente, con movimento degli arti inferiori in fase molto precoce per pazienti che arrivano dalla riabilitazione intensiva – continua -, quindi soggetti in condizioni di non movimento e che necessitano in primis di essere riadattati a posizione verticale». La terapia ha effetto sui movimenti delle articolazioni delle anche, delle ginocchia e delle caviglie. Al Centro ha regalato risultati interessanti tanto che si sta pensando di potenziarne l’utilizzo con l’acquisto di un secondo modello per intensificare l’attività. «Il valore aggiunto di Erigo è che nel momento in cui il paziente è verticalizzato si ha una mobilizzazione degli arti inferiori che può avvenire sia passivamente, cioè la macchina muove ad una velocità programmata gli arti secondo uno schema di flessione ed estensione alternata, e poi in più quando il paziente è in grado di collaborare la macchina chiede al paziente di partecipare attivamente». 

 


2018-07-11