Ritorno alla guida dopo GCA, le novità

Tornare a guidare dopo un ictus, un trauma cranico, una grave cerebrolesione, è un sogno oggi realizzabile. Il primo ad averlo dimostrato è stato un paziente del Centro Cardinal Ferrari (CCF) di Fontanellato. Ricoverato in struttura per la riabilitazione di una grave cerebrolesione, aveva espresso al Primario il sogno di tornare a guidare l’auto. Da allora sono passati oltre dieci anni, senza incidenti e con individuazione di un’attività lavorativa soddisfacente. Oggi il progetto del Ritorno alla Guida in sicurezza dopo grave cerebrolesione acquisita, è un percorso che prevede una presa in carico multidisciplinare completa e che conta già oltre 150 pazienti tornati al volante. Ciò comporta benefici enormi per la loro vita perché rimettersi al volante significa riacquistare autonomia lavorativa e sociale. «Non si tratta solo di una valutazione delle capacità residue del paziente, ma di una vera e propria riabilitazione alla guida – spiega Donatella Saviola, responsabile del Day Hospital del CCF -. È il tratto distintivo del progetto che lo rende un modello sempre più strutturato e personalizzato.

L’ultima novità è l’introduzione della Realtà Virtuale per implementare le abilità, neuromotorie, neuropsicologiche e visuospaziali». Esercizi personalizzati, come spiega Matteo Cantoni Terapista Occupazionale: «per potenziare la coordinazione oculo-manuale, l’orientamento, la capacità attentiva, la bimanualità e la performance in base a difficoltà crescenti in tempi stabiliti. Un protocollo di esercizi selezionati che ci consente anche di lavorare sul follow up a distanza». 

A tal proposito, è in corso al CCF anche una raccolta dati. Come funziona? Il progetto riaccompagna alla guida i pazienti, tramite una rivalutazione multidisciplinare della patente, vi è il coinvolgimento diretto degli istruttori di scuola guida nel team, lavorando su pista protetta e poi su strada con adattamenti personalizzati (cambio automatico, pomello al volante, centralina alla guida e così via) con prove di difficoltà crescente. L'obiettivo è accompagnare i candidati fino al conseguimento dell'abilità psicofisica e all'esame pratico, oltre a valutare la gestione del rischio e le abilità di problem solving tramite il Gruppo Guida dedicato condotto dalle neuropsicologhe. Si tratta di un progetto multidisciplinare, fra i pochissimi in Italia, realizzato in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ufficio Motorizzazione Civile di Parma, la CONFARCA (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici), la Cooperativa Sociale All Mobility di Reggio Emilia, l'Autoscuola Moderna di Parma e l'Autoscuola Gatti di Reggio Emilia per il Campo prova.

LA RIABILITAZIONE VISIVA PER TORNARE AL VOLANTE

Un importante tassello, poi, di questo percorso è la riabilitazione ortottica, seguita dalle ortottiste Caterina Savi e Annalisa Schianchi, in team con la dottoressa Margherita Chiari medico oftalmologo presso il Centro. «Dopo la visita oculistica e la valutazione dei danni eventuali del campo visivo, il percorso riabilitativo si avvale del Retimax, una tecnologia che attraverso la fotostimolazione della corteccia occipitale, ci consente di lavorare sul miglioramento della vista, fondamentale per la revisione della patente – spiegano le ortottiste -. Il percorso è individualizzato, così come il numero di sedute necessarie per valutare se c’è un recupero. Dalla nostra esperienza, in diversi casi di alterazioni del campo visivo, anche bilaterali, il paziente è riuscito, dopo un percorso riabilitativo mirato, a migliorare i gradi di visione e ad arrivare al punteggio richiesto per riacquisire la patente». Un progetto che non si ferma, anzi. Tra i prossimi futuri sviluppi in fase di definizione, anche l’arrivo di un simulatore di guida presso il Centro che renderebbe ancora più integrato l’apporto del team multidisciplinare coinvolto e la scelta del corretto adattamento per poi passare al test su pista protetta o strada.

LO STUDIO

La Realtà Virtuale per migliorare la performance alla guida sicura dopo GCA è oggetto di studio e raccolta dati al CCF. All’interno del progetto di Ritorno alla Guida Sicura, dopo Grave Cerebrolesione Acquisita (GCA) si è cercato di individuare una breve batteria di esercizi, da proporre in fase di follow up a 6 mesi (1°rinnovo), per verificare se i pazienti potessero rinforzare l’attenzione sostenuta e la coordinazione occhio-mano in un setting di Realtà Virtuale (RV), incrementando le competenze strumentali che favoriscono la guida in sicurezza. 

Nel Percorso e nell’evitamento ostacoli si è osservata una maggiore variazione di performance. In queste due attività la quasi totalità dei pazienti (94,44%) ha dimostrato un miglioramento rispetto ai valori iniziali mentre solamente il 5,56% ha mostrato un peggioramento rispetto allo score di partenza. La variazione media evidenziata in questa attività è del +14,42% con una parallela riduzione dei tempi di esecuzione (-122 s). Il secondo esercizio evidenzia valori interessanti di variazione media della performance (+10,63%), considerando la presenza di un valore negativo (-7%). Le restanti due serie di attività hanno mostrato anch’esse un incremento di performance (+7,13% Tracciato; + 3,14% Orientamento) ma meno rilevanti. Analizzando i dati preliminari, in un esiguo campione di soggetti reclutati portatori di esiti di GCA, è possibile ipotizzare che gli esercizi somministrati contribuiscano a rinforzare l’attenzione sostenuta e la coordinazione oculo manuale per un ritorno alla guida più sicuro. Il lavoro verrà sviluppato aumentando la dimensione del campione, mentre è in corso la raccolta dei dati normativi su una popolazione di soggetti sani con le stesse caratteristiche demografiche.(Fonte Poster presentato al Congresso SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) Autori: Cantoni;Saviola;Bosetti; Cantelli;De Tanti).     

 


2019-11-19