Riabilitazione cardiologica, negli anziani diventa cardiologia riabilitativa

Settanta anni è l’età media dei degenti ricoverati Unità Cardio-Pneumologica della Casa di cura Villa Margherita di Vicenza (Gruppo Santo Stefano Riabilitazione), anche se ultimamente si sta abbassando per l’affluenza di giovani (15-40 anni) con problematiche di tipo valvolare, operati con tecniche innovative mini-invasive. 

A Villa Margherita il paziente, spiega il medico Responsabile di Reparto il dott. Gian Marco Mosele, “viene valutato nella sua globalità”, perchè essendo prevalentemente “anziano”, presenta spesso comorbidità notevolissime. Si tratta quindi di persone fragili con altre problematiche o patologie correlate come ad esempio il diabete, l’insufficienza renale e le broncopatie croniche. Si passa così dalla riabilitazione cardiologica alla “cardiolologia riabilitativa”, dove l’utente viene trattato come un paziente cardiologico al quale si cerca di risolvere tutte le problematiche che spesso conseguono dal punto di vista cardiaco all’intervento come aritmie o versamenti pericardici. Gli utenti sono perciò monitorati con telemetria (monitoraggio telemetrico dell’elettrocardiogramma) durante tutto il ricovero, permettendo di valutare tempestivamente l’insorgenza di eventuali aritmie o altre problematiche di tipo cardiologico che possono essere rivelate dall’ECG. L’attività clinica del Reparto riguarda anche l’aggiustamento delle terapie che il paziente aveva prima dell’intervento che talvolta possono essere modificate, rivalutate o cambiate con delle nuove.

IL PROGRAMMA RIABILITATIVO
Il programma riabilitativo utilizzato viene programmato su base individuale a seconda delle condizioni del degente, in base alle performance e al tipo di patologia o intervento che è stato eseguito. La base in comune è quella di restituire il paziente al miglior stato possibile in funzione di quelle che sono le proprie condizioni di base. Non si parla più solo di attività fisica ma di un insieme di attività mediche che sfociano anche nell’attività fisica come prove da sforzo, holter pressorio, elettrocardiogramma, radiografia del torace e l’esecuzione di diversi esami.

Tutti i pazienti svolgono le stesse attività di fisioterapia sia la mattina che il pomeriggio ma per ciascun individuo varia l’intensità degli esercizi. Vengono svolti sia esercizi riabilitativi respiratori che motori (cyclette; tapis roulant; esercizi calistenici). Tutti i fisioterapisti del Reparto sono stati formati sulle problematiche cardiologiche attraverso un corso di formazione, per poter affrontare adeguatamente questa tipologia di pazienti.

 All’interno dell’equipe multidisciplinare operano, al fianco dei medici e dei fisioterapisti anche gli psicologi. Questi, intervengono sul paziente con tecniche di rilassamento attraverso sedute psicologiche di gruppo, con lo scopo di aiutare il paziente a vincere le problematiche all’ansia e per trarre il massimo beneficio dagli esercizi appresi cercando di gestire al meglio eventuali problemi derivanti da sollecitazioni psichiche intense. Lo psicologo effettua anche colloqui in cui si cerca di valutare gli eventuali disagi del degente dovuti all’intervento o a problematiche personali, in modo da affrontare un percorso di supporto psicologico per superare questo momento difficile. A questo tipo di incontri spesso vengono coinvolti anche i familiari.

UN PROGETTO CONTRO IL FUMO 
Da pochi mesi l’Unità ha aderito ad un innovativo progetto, promosso dalla Regione Veneto, sulla disassuefazione dal fumo di tabacco del paziente cardiologico. È stata così attivata una collaborazione con i centri anti-fumo dell’Aziende Sanitarie Locali per fornire un primo supporto nella fase di ricovero ai tabagisti per avviarli sulla strada della cessazione del fumo. Lo scopo è quello di diffondere questo messaggio al paziente da subito affinchè quest’ultimo lo possa seguire anche una volta ritornato al proprio domicilio. Il fumo infatti è una delle possibili cause delle patologie elencate e incide molto sulla qualità di vita postuma al ricovero. Questo reparto ha inoltre partecipato a diverse “survey” con il Gruppo Italiano di Cardiologia sulla valutazione della progressione, dal punto di vista fisico, del paziente dopo il ricovero, con lo scopo di  individuare quali siano le problematiche maggiori affrontate.

Riabilitazione cardiologica, negli anziani diventa cardiologia riabilitativa

L'UNITA' NEL DETTAGLIO
La riabilitazione intensiva cardiologica svolta dall’Unità Cardio-Pneumologica della Casa di cura Villa Margherita di Vicenza (Gruppo Santo Stefano Riabilitazione) è rivolta a pazienti con esiti recenti di intervento cardio-chirurgico. Questi interventi generalmente coincidono con il bypass, la sostituzione valvolare, la plastica valvolare e altri interventi sull’aorta. Affluiscono anche utenti con patologie cardiache, recente infarto miocardico, angioplastica coronarica e pazienti con scompenso cardiaco. Con meno frequenza vengono riabilitati anche pazienti vascolari che hanno subito un intervento per aneurisma dell’aorta o di bypass femoro-popliteo o utenti con problematiche di tipo pneumologico.

La maggior parte dei degenti provengono dal reparto di cardio-chirurgia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza con il quale Villa Margherita ha una stretta collaborazione per la gestione di alcuni pazienti problematici. L’Unità affianca anche il reparto delle Malattie Infettive dello stesso Ospedale, per la gestione delle ferite chirurgiche infette che necessitano di controlli attraverso specifiche terapie antibiotiche adeguate o applicazioni di tipo “Vac” o “Prevena”, le ultime novità nei termini di miglioramento della ferita.

 Dodici posti letto per circa 270 ricoveri annui, con una durata massima di 20 giorni, sono i numeri di questa Unità di Villa Margherita impegnata a mantenere la lista d’attesa ai “regimi minimi” cercando di fornire un servizio che non tenga solo conto del termine massimo di ricovero previsto dalla Regione bensì della situazione reale del paziente. Infatti, nei casi in cui le condizioni lo consentano, si cerca di stabilizzare il paziente ottimizzando le performance riducendo il tempo di ricovero, per adeguare il turn-over alle numerose richieste. Lo scopo è quindi di avere un turn-over più accelerato consentendo di dare sfogo alla necessità di posti letto della cardio-chirurgia dell’Ospedale di Vicenza.

A cura di Federico Nordera, Redazione SantoStefanoNewsedEventi 


2019-03-04