Parkinson, in corso una ricerca per dimostrare i benefici dell'idroterapia
L’idroterapia è più efficace della fisioterapia tradizionale per il miglioramento di postura, equilibrio e cammino nella malattia di Parkinson? Proveranno a dimostrarlo i medici e ricercatori Volpe e Frazzitta, attraverso un progetto di ricerca che verrà condotto dal centro Santo Stefano Riabilitazione Villa Margherita di Vicenza e co-finanziato dal Fresco Parkinson Institute.
Il progetto parte già con la base solida di alcuni studi scientifici preliminari condotti sugli effetti dell'Idroterapia sull'equilibrio, pubblicati su riviste scientifiche (Volpe 2014 - 2016 - 2017) e che hanno dimostrato che l’idroterapia risulta essere una strategia riabilitativa efficace per il trattamento dei disturbi assiali, compresi i problemi dell’equilibrio (o Instabilità posturale), tanto temuti nei malati di Parkinson perché sono spesso causa di cadute e di fratture che, come quella al femore, possono segnare l’inizio di una serie di successive conseguenze negative.
Lo studio vedrà coinvolti 80 pazienti con malattia di Parkinson che saranno suddivisi in due gruppi, della stessa intensità e durata: uno sperimentale, con un programma di idroterapia in piscina terapeutica, e uno di controllo che svolgerà un programma di fisioterapia standard per la postura.Il programma d’idroterapia avrà una progressione standardizzata e sarà facilmente riproducibile nella pratica quotidiana. Scopo dello studio è quindi valutare se un nuovo approccio riabilitativo in acqua sia più efficace della fisioterapia tradizionale per i disturbi assiali. Ci si attende inoltre che i risultati di questo progetto forniscano un contributo fondamentale alla comprensione dei possibili meccanismi delle anomalie posturali, delle disfunzioni dell'equilibrio e dei disturbi dell'andatura, fornendo un'importante soluzione per il loro trattamento.
Gli effetti benefici degli esercizi in acqua
L'idroterapia è oggi un intervento “evidence-based” utilizzato nel trattamento dei disturbi motori dovuti a problemi ortopedici e neurologici. Gli esercizi acquatici sono utilizzati soprattutto quando, l'esercizio in condizioni di normale gravità, è difficile e doloroso. Il galleggiamento nell'acqua infatti, abolisce la gravità permettendo al corpo di galleggiare, riducendo quindi il peso che le articolazioni, le ossa e i muscoli devono sostenere.
Gli studi preliminari e i loro importanti esiti
I risultati degli studi preliminari hanno rilevato un significativo miglioramento dei parametri cinematici e spazio-temporali del cammino in un ambiente “micro-gravitario” com’è quello sott’acqua. L’analisi cinematica tridimensionale sotto acqua ha evidenziato che il paziente con malattia di Parkinson, all’interno dell’acqua, cammina con parametri di cammino che non sono diversi da quelli di controllo con i soggetti sani. I miglioramenti del cammino permangono anche terminato il ciclo fuori dall’acqua per due settimane, andando poi a tornare progressivamente al punto di partenza se non viene attuato alcun tipo di intervento riabilitativo di mantenimento.
Questi studi preliminari hanno anche dimostrato il miglioramento di altri due temibili disturbi assiali: le alterazioni posturali (o deformità posturali) e l’Instabilità posturale (problemi dell’equilibrio).
Le alterazioni posturali possono essere classificate sul piano sagittale nella Camptocormia mentre sul piano coronale nella Sindrome di Pisa, per le quali sia le terapie farmacologiche, quelle chirurgiche e anche quelle fisioterapiche tradizionali hanno dimostrato debole efficacia in termini di riallineamento posturale. Viceversa questo studio preliminare sull’idroterapia, applicata nei pazienti parkinsoniani, ha invece fornito risultati interessanti in termini di miglioramento della postura sia sul piano sagittale che su quello coronale, con un significativo riallineamento del rachide e un aumento della sua mobilità. Questi risultati sono stati monitorati attraverso una posturografia tridimensionale eseguita a terra e sotto acqua prima e dopo l’idroterapia.
Anche per quanto riguarda l’instabilità posturale, dopo il percorso idrokinesiterapico è stato registrato un miglioramento dell'equilibrio con una riduzione del numero di cadute nei pazienti trattati in acqua. Un tema, quello delle cadute, di assoluta importanza poiché il paziente con malattia di Parkinson, risulta cadere molto frequentemente provocandosi talvolta fratture (tra cui quella del femore) dando l’avvio a quella serie di conseguenze che possono anche diventare gravi. Trovare quindi un intervento che migliori l’equilibrio è sicuramente molto importante.
Il Santo Stefano Villa Margherita di Vicenza e l’Ospedale di Gravedona e Uniti in provincia di Como
Il Santo Stefano Villa Margherita di Vicenza e l’Ospedale di Gravedona e Uniti in provincia di Como sono parte dei “Fresco Parkinson Institute”. Il network “Fresco Parkinson Institute”, è stato istituito nel 2015 ed è sostenuto dalla Paolo e Marlene Fresco Foundation per coordinare e incentivare i centri di cura che in Italia perseguono l’eccellenza nella ricerca e nell’innovazione per il trattamento della malattia di Parkinson.
2018-07-23