La riabilitazione del Linfedema post mastectomia

Il linfédema è una delle più frequenti conseguenze degli interventi oncologici al seno, per l'asportazione di uno o più linfonodi in casi di tumore e melanomi. Un'incidenza molto elevata, se pensiamo che il linfedema si manifesta in circa un quarto delle donne sottoposte ad intervento di resezione mammaria o mastectomia.

"Il linfedema è un gonfiore causato da una circolazione difficoltosa della linfa - dice il dr. Antonio Bortone, responsabile dei Centri Ambulatoriali di Riabilitazione del Santo Stefano - quest'ultima è un liquido corporeo come il sangue e che nutre tutti i nostri tessuti". Quando si verifica il linfédema, il gonfiore che esso genera riduce drasticamente la funzionalità dell'arto (parte del corpo dove generalmente si manifesta il linfédema, ndr). Elevata è l'incidenza dei casi in cui il linfédema si verifica all'arto superiore - come ad esempio nella mastectomia post chirurgica - il linfédema ricorre prevalentemente tra il 25 ed il 35% dei casi post chirurgici".

E quali sono i rimedi con maggiore efficacia?
"Il linfédema va gestito attraverso adeguati piani terapeutici. L'approccio terapeutico consigliato è quello del drenaggio manuale della linfa, attraverso tecniche specifiche di linfodrenaggio (esempio Vodder, Leduc,...); tecniche molto qualificate in grado di ridurre, molto spesso risolvere, o prevenire l’insorgenza del linfedema. Per praticare il linfodrenaggio manuale (LDM) è fondamentale conoscere l’anatomia dell’apparato circolatorio linfatico, essere abilitati alla terapia manuale con elezione a questo specifico ambito d’intervento.

Chiamato anche drenaggio linfatico, il linfodrenaggio manuale è una particolare tecnica di massaggio eseguito con manualità specifiche a livello della superficie della cute con lo scopo di stimolare, favorire ed accelerare il transito della linfa nei linfonodi e decongestionare l’interstizio. Produce effetto drenante, rilassante ed antalgico, stimolando i meccanocettori della cute antagonisti dei nocicettori.

Il massaggio si effettua senza utilizzo di creme oppure olii. Il movimento pressorio delle mani deve essere calibrato in relazione alle condizioni del singolo paziente e sfiorante in modo da non creare danno alle strutture dei capillari sanguigni e linfatici.

La presa in carico, da parte del Santo Stefano di Persone con linfédema, è multidisciplinare e prevede la presenza di un Team multiprofessionale, che si avvale delle figure medico-specialistiche, del fisioterapista specializzato, dello psicologo e dell’assistente sociale; tutte necessarie per supportare e gestire la Persona nelle sue diverse problematiche cliniche e sociali.

"Oltre al linfodrenaggio manuale - continua il dr. Bortone - ci sono approcci diversi e complementari. La terapia linfodrenante svolta in acqua, sfruttando il rimedio naturale e la pressione idrostatica dell'acqua che permette, con la sua azione meccanica, il reflusso naturale dei liquidi corporei al fine di ristabilire l'allineamento fusiforme tessutale dell'arto, ne è un valido esempio".

Presso la piscina del Centro Myolab di Jesi, uno Staff di professionisti specializzati nel settore, sono disponibili ad affrontare le problematiche cliniche correlate all’insorgenza del linfedema. 

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Nico Coppari
2019-09-30