"Minutes can save lives". È questo il claim dell'edizione 2022 della Giornata mondiale contro l'ictus cerebrale, che torna a ribadire l'importanza dell'intervento tempestivo per ridurre il rischio di mortalità e le conseguenze gravi della malattia. L'ictus è, infatti, una patologia tempo dipendente, anche il ritardo di un minuto nei soccorsi può fare la differenza. Il riconoscimento precoce dei sintomi, la chiamata immediata al 118, le terapie (trombolisi e la trombectomia meccanica) attivate per tempo, possono aiutare a salvare una vita. 

Santo Stefano Riabilitazione Gruppo KOS da anni collabora con Alice Italia ODV, associazione in prima linea nella lotta contro l’ictus– spiega Alessandro Giustini membro del comitato scientifico del Gruppo Santo Stefano Riabilitazione KOS e responsabile scientifico della Robotic Rehabilitation Summer School -. La riabilitazione ha assunto oggi un’importanza strategica nel recupero del paziente post ictus. Non è un caso che le campagne di sensibilizzazione sulla malattia abbiano iniziato ad affiancare all’importanza della prevenzione e della diagnosi tempestiva anche la necessità di un corretto e precoce trattamento riabilitativo”.

La giornata del 29 ottobre, promossa dalla World Stroke Organization, ogni anno riporta l'attenzione sull'impatto devastante dell'ictus, che rappresenta in Italia la prima causa di invalidità, la seconda di morte dopo le patologie cardiovascolari. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente; il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza (fonte dati Ministero della Salute). Tra gli esiti più frequenti dell'ictus rientrano i disturbi: motori (emiparesi, emiplegia, atassia, disfagia...), sensoriali (parestesia...), emotivi (ansia, depressione...), neurologici (difficoltà di pensiero, perdita di memoria..), di linguaggio (afasia...). 

Il ruolo dei Centri riabilitativi specializzati in questo contesto è fondamentale per un recupero funzionale e per ritrovare una “nuova vita”. Nei soggetti colpiti da ictus grave è solitamente necessaria una prima fase di stabilizzazione clinica, volta al mantenimento dell’equilibrio metabolico ed emodinamico, nonché al trattamento delle infezioni ed alla prevenzione dei decubiti. È fondamentale inoltre: lo svezzamento dai presidi invasivi; la fisioterapia respiratoria, mirata a ridurre le secrezioni bronchiali e salivari nei pazienti a lungo allettati e portatori di cannula tracheostomica; l’adattamento alla stazione seduta in carrozzina, anche quando ancora non si è verificato un recupero di coscienza.

I percorsi riabilitativi si avvalgono anche del supporto della robotica, che sfrutta la possibilità di un approccio riabilitativo personalizzato, in base alle necessità e abilità residue specifiche di ogni paziente, avvalendosi di report e dati precisi, utili sia alla valutazione dei compiti eseguiti sia alla comprensione dei processi di recupero motorio e cognitivo. 

Santo Stefano Riabilitazione ha investito in questi anni sulla tecnologia, sulla ricerca e sulla formazione a livello internazionale attivando la Robotic Rehabilitation Summer School – conclude Giustini –, un impegno importante che consente oggi di proporre ai pazienti trattamenti riabilitativi avanzati con strumentazioni robotiche d’avanguardia”.

Tra le tecnologie in uso al Santo Stefano Riabilitazione Gruppo KOS: la Realtà Virtuale , con programmi di potenziamento delle abilità cognitive e percorsi finalizzati al recupero dell’ autonomia nelle attività complesse della vita quotidiana. Inoltre, è stato sperimentato anche il guanto e glove, un dispositivo di Comunicazione Aumentativa Alternativa che aiuta la comunicazione nelle persone con esiti da ictus. 

Agli interventi di riabilitazione Intensiva multidisciplinare, vengono associati programmi di Terapia Occupazionale mirati (per l'esito di afasia è stato sperimentato anche il Teatro), progetti di cura che consentono la prosecuzione delle attività riabilitative in continuità a domicilio e sul territorio di provenienza. Riabilitare significa, infatti, raggiungere la massima autonomia possibile. Il reinserimento nella vita quotidiana, sociale e famigliare, resta uno degli obiettivi principali del percorso riabilitativo nella presa in carico di un paziente post ictus. 

 

 


2022-10-29