Il fumo tra le cause di ictus e BPCO

Il 31 maggio si celebra la Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Secondo gli studi dell'OMS, il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.

Il consumo di tabacco (tabagismo)  è causa della maggiore frequenza di: ipertensione ed ictus; rappresenta  il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie neoplastiche e non, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ; è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. 

ALCUNI DATI
L’OMS calcola che quasi 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo, fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo.Il totale dei decessi entro il 2030 potrebbe raggiungere quota 8 milioni all’anno e si stima che nel XXI secolo il tabagismo avrà causato fino a un miliardo di morti.

Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. Secondo il Rapporto 2017 sulla Prevenzione e controllo del tabagismo, realizzato dalla D.G. Prevenzione del Ministero della salute, in Italia nel 2016 i fumatori di tabacco sono circa il 20% della popolazione ultraquattordicenne, con forti differenze di genere (24,8% maschi e 15,1% femmine). Il consumo medio di sigarette al giorno è di circa 12 sigarette, ¼ dei fumatori ne consuma più di un pacchetto al giorno.



 


2018-05-31