DOMANDE FREQUENTI. Quando togliere la cannula tracheale?

Quando togliere la cannula tracheale? Una delle domande più frequenti dei pazienti durante il percorso riabilitativo. A rispondere, Chiara Bertolino neurologa del Centro Cardinal Ferrari Santo Stefano Riabilitazione.

«La rimozione della cannula tracheostomica nei pazienti affetti da grave cerebrolesione acquisita è un obiettivo riabilitativo di importanza cruciale. Al momento dell’ingresso in Riabilitazione Intensiva i pazienti affetti da GCA, provenienti dai reparti per acuti, infatti, sono spesso portatori di cannula e presentano problematiche respiratorie, tra cui infezioni, secrezioni tracheali ed incompleta autonomia respiratoria. Appena possibile il progetto riabilitativo prevede un programma di svezzamento in sicurezza della cannula. Tale scelta viene presa dall’equipe riabilitativa considerando vantaggi e svantaggi. Il paziente, all’ingresso, viene sottoposto ad un’attenta valutazione clinica e strumentale. Gli accertamenti comprendono una radiografia del torace, esami colturali del broncoaspirato, monitoraggio continuo della saturimetria cutanea ed una consulenza otorinolaringoiatrica. Parallelamente viene attivato il programma di fisioterapia respiratoria, finalizzato al miglioramento della ventilazione polmonare attraverso la mobilizzazione, la rimozione delle secrezioni ed incentivando il meccanismo della tosse riflessa e volontaria. Il programma di svezzamento prevede l’impiego di cannule dotate di calibro progressivamente minore, che sono meglio tollerate e di cannule con controcannula, che rappresentano una via di sicurezza, in particolare in pazienti con secrezioni dense. La decisione finale di procedere alla decannulazione è condizionata dalle condizioni cliniche generali, dallo stato di coscienza, dal livello di autonomia ventilatoria e di capacità di gestire le proprie secrezioni, dall’alterazione della funzione deglutitoria e dal setting assistenziale alla dimissione».

 

 


2018-07-11