DOMANDE FREQUENTI. Disturbi di memoria, come affrontarli?

«Il disturbo di memoria è un esito molto frequente nei pazienti con grave cerebrolesione acquisita. Può interessare la “memoria retrograda”, con difficoltà a ricordare il passato prima dell’evento traumatico, la “memoria anterograda”, con difficoltà nel memorizzare nuove informazioni, e la “memoria prospettica”, con l’incapacità di ricordare eventi nel futuro. 

Il deficit di memoria anterograda è il problema più frequente nei casi di cerebrolesione acquista. Il paziente non riesce a codificare o a recuperare nuove informazioni. Il percorso riabilitativo in questi casi punta ad un doppio intervento: restitutivo, tramite esercizi riabilitativi mirati e personalizzati per potenziare la funzione mnemonica; compensativo, tramite adattamenti ambientali che possano agevolare le funzioni quotidiane (ad esempio, assumere i farmaci o ricordarsi gli appuntamenti). In questo senso, oggi sono molto di aiuto gli strumenti tecnologici, dalle agende elettroniche con gli avvisi di promemoria, agli stessi telefoni dotati di timer vocali. La consapevolezza delle difficoltà è un aspetto fondamentale per affrontare il disturbo e per adattare l’ambiente in cui vive la persona. 

Il recupero è molto personale, va da caso a caso, ed è legato principalmente all’entità del danno subito. Esiste tuttavia una plasticità neuronale iniziale, sulla quale si inserisce il supporto di un intervento riabilitativo qualificato, per il recupero della funzione. A questo va aggiunto il coinvolgimento della famiglia, che assume un ruolo importante per aiutare il paziente durante il percorso riabilitativo e al rientro a domicilio». 

Benedetta Basagni, psicologa del Centro Cardinal Ferrari


2018-11-29