Il Direttore, Paolo Lazzari: "L'obiettivo è alzare sempre più il livello delle nostre prestazioni, in futuro anche attraverso la robotica applicata alla riabilitazione"

La clinica Villa Fastiggi di Pesaro ospita 80 posti letto di cui 30 sono riservati a pazienti complessi, che provengono in genere dalla rianimazione e che versano in stato vegetativo persistente o soffrono di gravi insufficienze respiratorie o gravi cerebrolesioni.

Gli altri 50 posti letti sono dedicati invece alla riabilitazione intensiva extraospedaliera, riservati a pazienti cui, per esempio, sono state installate protesi, che sono stati colpiti da ictus o che soffrono di sclerosi, patologie cardiache o patologie respiratorie che devono essere riabilitate.

«Ci occupiamo di riabilitazione a 360° – sottolinea il dottor Paolo Lazzari, direttore della struttura di ricovero pesarese –. La nostra assistenza prevede una presenza medica H24, con un’équipe polispecialistica che oltre a prevedere i vari specialisti medici si avvale di tutte le altre figure che sono proprie della riabilitazione, dal fisioterapista al logopedista, dall’ortottista allo psicologo e all’assistente sociale».

Villa Fastiggi non è dunque specializzata in un ramo specifico della riabilitazione?

«No, la nostra attività prevede interventi di riabilitazione per tutte le patologie possibili, anche se siamo nati, qualche anno fa, con un indirizzo particolare per le gravi cerebrolesioni e gli stati vegetativi, perché questa era l’esigenza che il territorio di Pesaro aveva in quel preciso momento».

Foto Paolo Lazzari

Qual è l’obiettivo di un centro per la riabilitazione come quello di Villa Fastiggi?

«Tutti i nostri interventi sono finalizzati al recupero. Questo potrebbe suonare strano nel caso dei pazienti che versano in stato vegetativo permanente o che denunciano gravi danni cerebrali ma non è così perché anche in questi ambiti il nostro intervento è estremamente importante perché è volto a ottimizzare la situazione in atto e a prevenire l’insorgenza di eventuali ulteriori complicazioni con anche l’obiettivo di rendere possibile il ritorno a casa se le condizioni lo consentono».

In genere, qual è la media di permanenza dei pazienti nella clinica?

«Dipende dalla tipologia e dalla gravità della patologia in atto. Abbiamo posti letto che hanno una assegnazione praticamente perpetua, nel senso che – a seguito di autorizzazioni che ci vengono concesse annualmente dall’Azienda Sanitaria Regionale-Distretto di Pesaro – possiamo ospitare pazienti in stato vegetativo anche fino a fine vita. Nell’ambito delle gravi cerebrolesioni ci sono invece pazienti che rimangono da noi per vari mesi, da un minimo di sei in su, perché l’intervento richiesto è complesso e richiede lunghi tempi di applicazione. Poi abbiamo degenze dai tempi più contenuti. Quelli per la riabilitazione di un paziente con ictus, per esempio, possono essere al massimo di quattro mesi, ma in genere non vanno oltre i due mesi e mezzo-tre mesi, mentre per i pazienti ortopedici o con protesi, per fare un altro esempio, si va dalle due alle tre settimane».

Quali attrezzature e spazi per la riabilitazione avete?

«Al nostro interno disponiamo, oltre ovviamente a tutto il materiale relativo alla riabilitazione, di spazi sia per la fisioterapia sia per le attività più specifiche, come quelle proprie del logopedista, che si occupa dei pazienti con disturbi comunicativi ma anche di quelli tracheostomizzati, e dell’ortottista, che svolge attività di rieducazione visiva. In genere, per i pazienti che sono ricoverati nell’ambito della riabilitazione intensiva extraospedaliera prevediamo l’esecuzione di almeno due interventi riabilitativi al giorno, che possono diventare tre se c’è bisogno del logopedista o di altre figure specializzate. La struttura è attrezzata con strumentazioni diagnostiche per ecografie e radiografie, mentre ci avvaliamo di un laboratorio esterno convenzionato per gli esami di laboratorio e altra diagnostica».

Quali sono gli obiettivi in prospettiva?

«Il nostro obiettivo principale è alzare sempre più il livello delle nostre prestazioni, per poter essere con sempre maggior efficacia al servizio dei nostri pazienti e delle loro famiglie. A tal proposito, una delle strategie attraverso le quali passare è quella dell’implementazione della nostra offerta di robotica a fini riabilitativi».


2023-01-30